ANELLO MONTE CEVA
Ritrovo ore 8:00
Partenza ore 8:10
Rientro ore 13:30 circa
Giro orario ad anello
Lunghezza: 7 Km. c.a.
Dislivello complessivo: 280 mt. c.a.
Tempo di percorrenza: 3,5 ore c.a.
Grado di difficolta: medio
Equipaggiamento: calzature adeguate (no da ginnastica),zainetto,mantellina parapioggia
acqua, barrette energetiche (consigliate),bastoncini (consigliati)
PARTENZA: Area Camper di Battaglia Terme
Il sentiero delle creste del Monte Ceva è uno dei più interessanti dei Colli Euganei,sia per la sua particolare conformazione geologica e sia per la ricchezza di biodiversità.
Il punto di partenza,dove si lascia la macchina, si raggiunge facilmente poco prima di Battaglia Terme seguendo l’indicazione a destra per Galzignano,dopo aver superato il sottopasso della ferrovia e in prossimità di una larga rotonda. In stagione possibilità di ristoro.
Risaliti alcuni gradini si segue verso destra il sentiero che porta alla grande cava di trachite del “Monte Croce” ( sito importante per il valore scientifico legato allo studio dei fenomeni geologici dopo la chiusura dell’attività estrattiva). Attraversata per intero l’imponente cava si risale un breve tratto gradinato sino a incrociare il sentiero nr.15 che giunge dalla sterrata di Via Montenuovo.
Proseguendo a sinistra si risale un tratto un po' faticoso sul fianco del Monte Croce sino alla sella tra il Monte Croce stesso e il “”Monte Spinefrasse”,in presenza di un cartello dell’Ente Parco.
Si prosegue verso destra in leggera salita lungo il sentiero nr.29 che segue, senza possibilità di errore, il marcato crinale che porta in cima al Monte Spinefrasse (mt.206). Proseguendo per il sentiero a “saliscendi” si giunge al bivio con il sentiero che sale dal “Turri”(mt.208) e da qui,in breve, si giunge a toccare la croce metallica della rocciosa cima del Monte Ceva (mt.255).
La visione mozzafiato spazia a 360 gradi sulle dorsali dei Colli Euganei sino,nelle giornate più limpide, a scorgere il luccichio della laguna veneta. Dopo una meritata pausa ristoratrice si scende, senza possibilità di errore, seguendo il sentiero lungo il versante orientale del monte e ammirando l’inconsueta presenza del “Fico d’India nano”. Si passa vicino a singolari strutture rocciose ,con ogni probabilità di natura estrusiva, e,passando a fianco di una struttura abitativa abbandonata, si raggiunge la strada sterrata di Via Montenuovo che corre nelle vicinanze della ferrovia.
Seguendo la strada poco trafficata per circa 1500 metri si raggiunge l’asfalto della strada per Galzignano (prestare in colonna molta attenzione!!) e, in poche decine di metri, il punto di partenza.
Curiosità scientifica: per chi avesse con se una bussola potrà assistere ad una inversione del campo magnetico che consiste in una marcata deviazione dell’ago della bussola, provocato dalla presenza di brecce magmatiche all’interno delle rocce
n.b.) relazione aggiornata dopo ricognizione effettuata il giorno 8 marzo