Quest’anno si pensa di far cosa gradita inserendo, in ciascuna delle otto “edizioni estive” del Fo.Par. (mesi di luglio e agosto) qualche informazione relativa al prossimo Giubileo 2025 (Anno Santo 2025) in particolare, ma anche qualche notizia sui Giubilei trascorsi.
Il nome Giubileo deriva dal termine ebraico “jobel” che significa “corno di ariete” in quanto il suo suono indicava a tutti l’inizio dell’anno giubilare. Il libro del Levitico è la fonte che ci dà l’idea della portata dell’anno di liberazione per eccellenza:
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione... Dichiarate santo il cinquantesimo anno e proclamate la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia» (Levitico 25, 8-10).
Possiamo definire il Giubileo come l’evento cristiano più grande, visto l’anno intero della sua estensione temporale e la capacità di unire tutti i credenti. È l'anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale; come se il Vangelo tornasse fresco di inchiostro.
Viene chiamato anche Anno Santo ed è il periodo durante il quale il Papa concede l’indulgenza plenaria ai fedeli, che si recano a Roma (ma non solo) e compiono particolari pratiche religiose.
Si tratta dell’occasione per ogni generazione (per questo è cadenzato, di norma, ogni 25 anni) di ravvivare l'attesa e la ricerca del Signore, del dono che fa di sé, di una novità di vita, di liberazione, consolazione, riposo che è da sempre disegno e espressione di misericordia e di bontà che Dio ha su ogni persona e su ogni popolo; è un’occasione di grande crescita spirituale e permette di ricevere il perdono da ogni colpa.
Per risvegliare questa sorgente servirà anche riconciliarci con gli altri e con il creato, con noi stessi e con Dio, facendoci testimoni di quella misericordia che abbiamo imparato a frequentare nel Giubileo Straordinario (“della Misericordia”) di otto anni fa.
Per prepararci al Giubileo l’anno 2023 è stato l’anno del Concilio e l’anno 2024 è l’anno della Preghiera, perché con la preghiera si recupera il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo. Preghiera, inoltre, per ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione.
Preparandoci ad attraversare la Porta Santa che ci attende da pellegrini della vita, con la Preghiera, che apre la porta alla speranza. “La speranza c’è, ma con la mia preghiera apro la porta” (Papa Francesco - Catechesi, 20 maggio 2020). Preghiera, inoltre, per ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione, che impegna tutti al rispetto e all’azione concreta e responsabile per la sua salvaguardia. Preghiera che si traduce nella solidarietà e nella condivisione.
«Alziamoci, dunque, e mettiamoci in cammino come pellegrini di speranza, perché, come Maria fece con Elisabetta, anche noi possiamo portare annunci di gioia, generare vita nuova ed essere artigiani di fraternità e di pace»
a cura di Lorenzo
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Preghiera del Giubileo 2025
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen
Franciscus
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Come viene indetto un Giubileo? La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite una Bolla Pontificia. Per “Bolla” si intende un documento ufficiale del Papa e ogni Bolla è identificata dalle sue parole iniziali e racchiude lo spirito e le intenzioni del Giubileo, nonché i frutti auspicati dal Santo Padre.
La Bolla di indizione del Giubileo, in cui si indicano le date dell’inizio e del termine dell’Anno Santo viene emanata di solito l’anno precedente; per il Giubileo del 2025 (24 dicembre 2024 - 6 gennaio 2026) Papa Francesco, ha letto la bolla Spes non confundit (La Speranza non delude- RM 5,5) il 9 maggio 2024.
La Bolla contiene suppliche, proposte (come quella ai Governi di amnistia o condono della pena ai detenuti o quella di un Fondo mondiale per eliminare la fame con i soldi delle armi), poi appelli per la pace nel mondo, detenuti, malati, anziani, poveri, giovani, e annuncia le novità di un Anno Santo – una su tutte, l’apertura di una Porta Santa in un carcere – che avrà come tema “Pellegrini di speranza”, in riferimento ai fedeli che giungeranno a Roma e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli, lo celebreranno nelle Chiese particolari.
L’auspicio di Francesco è che “per tutti”, in particolare quelli che “guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo”, l’Anno Santo possa essere occasione per “rianimare la speranza” e anche la virtù della pazienza oggi messa in fuga dalla fretta. Subentrano infatti l’insofferenza, il nervosismo, a volte la violenza gratuita; nell’epoca di internet, inoltre, dove lo spazio e il tempo sono soppiantati dal ‘qui e ora’, la pazienza non è di casa.
Segni di speranza andranno offerti anche ai malati, “specialmente se affetti da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale”: “La cura per loro è un inno alla dignità umana”, scrive il Papa, e invia la sua gratitudine a “tutti gli operatori sanitari che, esercitano la loro missione con cura premurosa”.
Di speranza necessitano anche i giovani, che tante volte vedono “crollare i loro sogni”. “Non possiamo deluderli”, afferma Francesco: se, da una parte, “è bello vederli sprigionare energie”, a esempio quando si rimboccano le maniche in situazioni di calamità e disagio sociale; d’altra parte, “è triste vedere giovani privi di speranza” per il futuro “incerto”, per la mancanza di un’occupazione stabile. “...Il rischio della trasgressione e la ricerca dell’effimero creano in loro più che in altri confusione e nascondono la bellezza e il senso della vita...”. Il Giubileo sia allora “occasione di slancio” per ragazzi, studenti, fidanzati: “vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa e del mondo!”.
📄 Link diretto per leggere la Bolla integrale
a cura di Lorenzo
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Successivamente alla Bolla di Indizione di cui si è accennato (Fo.Par. n° 1662) sono state indicate dalla Penitenzieria Apostolica una serie di norme sulla concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo ordinario 2025.
Il Santo Padre dichiara che il dono dell’Indulgenza “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Non è un caso che nell’antichità il termine «misericordia» fosse interscambiabile con quello di «indulgenza», proprio perché esso intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini”. L’Indulgenza, dunque, è una grazia giubilare.
Potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità», «che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il Sacramento della Penitenza e ristorati dalla Santa
Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice». Seguendo le disposizioni della Penitenzieria, l’indulgenza potrà essere applicata anche in forma di suffragio alle anime del Purgatorio.
I fedeli, “pellegrini di speranza”, potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare,... poi, ancora, «visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare» e vivendo momenti di adorazione eucaristica o meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e Invocazioni a Maria. Lo stesso potrà avvenire anche visitando altri luoghi nel mondo, come, tra gli altri, la Basilica di Sant’Antonio di Padova.
In caso di gravi impedimenti, i fedeli «veramente pentiti che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi o alle visite», potranno conseguire l’indulgenza giubilare alle stesse condizioni se «reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».
Un’altra modalità per conseguire l’indulgenza saranno, certamente, le «opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa». I fedeli «seguendo l’esempio e il mandato di Cristo», sono stimolati «a compiere più frequentemente opere di carità o misericordia, principalmente al servizio di quei fratelli che sono gravati da diverse necessità».
Allo stesso modo se si recheranno a rendere visita «ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili... ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro».
Lo «spirito penitenziale», si legge ancora nelle Norme, «è come l’anima del Giubileo» e dunque l’indulgenza potrà essere ottenuta anche «astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali, ma anche virtuali) e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita». E, anche, dedicando parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato.
I dettagli sulle chiese e i cammini giubilari sono consultabili a questo link diretto alle norme per la concessione dell’indulgenza: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/05/13/0392/00808.html
a cura di Lorenzo
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Il logo del Giubileo e il suo significato teologico: si tratta di un’immagine con quattro figure stilizzate che indicano l’umanità proveniente dai quattro angoli della
terra, l’una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l’apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede e della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille.
E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora – metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso.
Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi:
il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione;
il giallo è il colore del calore umano;
il verde evoca la pace e l’equilibrio;
l’azzurro richiama la sicurezza e la protezione;
Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l’autorevolezza e l’aspetto interiore.
L’intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch’essa dinamica, nel suo curvarsi verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza. Completa la raffigurazione, in verde, il motto del Giubileo 2025, Pellegrini di Speranza.
“Il logo rappresenta una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell’evento Giubilare” (Mons. Fisichella) ed esprime l’identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo.
L’immagine che identifica il Giubileo 2025 è frutto di un Concorso Internazionale, al quale hanno partecipato studenti, studi grafici, istituti religiosi, professionisti e studiosi di arte che si sono dovuti confrontare con il tema del pellegrinaggio e della speranza.
Sono giunte 294 proposte da 48 Paesi diversi.
Una Commissione ha valutato i lavori presentati secondo tre criteri: pastorale, perché il messaggio del Giubileo fosse facilmente intuibile; tecnico-grafico, che garantisse una buona fattura grafica; estetico, perché il disegno fosse ben fatto e accattivante.
Quindi sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva. La scelta non è stata facile neppure per lui, dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani, un giovane grafico pugliese, che ha spiegato la sua scelta grafica e lo studio dietro la creazione del logo con queste parole: “Ho immaginato gente di ogni colore muoversi da ogni parte della terra verso un futuro comune, e verso una Croce che è Gesù stesso. Ho immaginato il Papa guidare l’umanità attraverso una Croce che diventa àncora, e noi stringerci a lui, simbolizzando i pellegrini di ogni tempo.”
a cura di Lorenzo
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Presso gli antichi Ebrei l’anno delGiubileo era un anno dichiarato santo. In questo periodo la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, facesse ritorno all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà. Cadeva solitamente ogni 50 anni.
La Chiesa Cattolica iniziò la tradizione dell'Anno Santo nel 1300 con Papa Bonifacio VIII, che aveva previsto un Giubileo ogni secolo. Successivamente fu abbassato ad intervalli di 33 anni (come la durata della vita terrena di Gesù) e dal 1450 in poi la cadenza del Giubileo venne ulteriormente ridotta e da allora si celebra ogni 25 anni per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo.
In occasione di avvenimenti di particolare importanza viene celebrato un Giubileo straordinario. i Pontefici non hanno esitato a concedere Giubilei universali straordinari, senza intaccare la periodicità di quelli ordinari. La consuetudine di indire Giubilei straordinari risale al XVI secolo; la loro durata è varia, da pochi giorni a un anno. Prima di quello voluto da Francesco nel 2015-2016 sulla Misericordia, sono stati 64 i Giubilei straordinari universali della storia, con vari significati e presupposti.
La nascita ufficiale dei Giubilei è datata 20 febbraio 1300 quando Papa Bonifacio VIII indice il primo Giubileo con la bolla “Antiquorum habet fida relatio (Gli antichi hanno una fedele relazione)” e l'istituzione della prima indulgenza giubilare.
Il secondo Giubileo, quello del 1350 ebbe una lunghissima preparazione, sette anni! La grande attesa fu dovuta a eventi catastrofici come la grande peste del 1348 e un devastante terremoto che colpì l'Italia centrale nel 1349.
Il Giubileo del 1450 fu molto ricco per le casse vaticane sia per via dell'incredibile afflusso dei pellegrini, sia perché permise a chi non poteva raggiungere Roma di ottenere l'indulgenza in cambio di denaro.
Nel 1600 il Giubileo cominciò una settimana dopo perché Papa Clemente VII era stato colpito da un attacco di gotta.
In passato l'alto numero di pellegrini creava problemi logistici dovuti alla calca e problemi d'igiene e salute pubblica, infatti numerosi Giubilei furono accompagnati da violente epidemie, soprattutto di peste.
Per motivi politici non furono celebrati i Giubilei del 1800, 1850 e 1875.
Il rito iniziale del Giubileo è l'apertura della Porta Santa. Si tratta di una porta che viene aperta solo durante l'Anno Santo, mentre negli altri anni rimane murata. Hanno una Porta Santa le quattro basili che maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un percorso straordinario verso la salvezza.
📄 I giubilei. Una storia sacra
a cura di Lorenzo
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L’Anno Santo può essere ordinario, come avvenuto fino ad oggi 26 volte, o straordinario indetto 90 volte. I giubilei straordinari sono stati indetti dai pontefici, a partire dal XVI secolo, in particolari occasioni o momenti difficili, o per celebrare l’inizio di un pontificato. Hanno avuto durata variabile e portata spesso locale. Diversi sono i giubilei straordinari, che hanno avuto durata, portata e cerimoniale uguali a quelli dei giubilei universali ordinari (del 1933, del 1983 e del 2015), e sono per questo annoverati come veri e propri anni santi.
La grande operazione di Bonifacio VIII (che ha indetto il primo Giubileo Ordinario) è stata quella di capire che c'era un'aspettativa, un fervore popolare che richiedeva l’indulgenza plenaria.
Il Papa trasforma questo sentimento emotivo in un vero e proprio strumento canonico : il Giubileo.
Bonifacio VIII è stato indotto a creare questo grande strumento spirituale del Giubileo cristiano forse anche perché qualche anno prima, si concludeva, almeno per quel periodo, il grande sogno delle crociate e in un certo senso Roma con il Giubileo cristiano diventa una nuova Gerusalemme, acquista una nuova centralità in ambito spirituale.
Durante i Giubilei, le reliquie hanno giocato un ruolo fondamentale; il velo della Veronica è certamente il più famoso, che attirava a San Pietro i pellegrini, come prova tangibile della passione di Cristo. Nel 1300 “La Veronica” ebbe un ruolo particolare nel suggerire a Bonifacio VIII la creazione del concetto proprio di Giubileo e di indulgenza plenaria. Nel corso del Trecento e naturalmente poi del Quattrocento l'immagine della Veronica ebbe una diffusione grandissima.
📄 I giubilei. Una storia sacra
a cura di Lorenzo
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Scorriamo in questo Fo.Par. i più recenti Giubilei, con le loro peculiarità .
2015: Con la bolla Misericordiae Vultus, papa Francesco dichiarava un Giubileo straordinario per il 50° anniversario della fine del Concilio Vaticano II. Il Giubileo era dedicato alla Misericordia. Prima dell’apertura ufficiale, come segno della vicinanza della Chiesa alla Repubblica Centrafricana, colpita dalla guerra civile, papa Francesco il 29 novembre aprì la Porta Santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, in occasione del suo viaggio apostolico in Africa, anticipando l'inizio del Giubileo straordinario. La Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano fu aperta l'8 dicembre 2015, festa dell’Immacolata. Per la prima volta, la “Porta della Misericordia” veniva aperta nelle cattedrali del mondo, nei santuari, negli ospedali e nelle carceri. Il Papa istituiva per l’occasione i Missionari della Misericordia a cui affidava la facoltà di perdonare i peccati riservati al Santo Padre.
2000: Papa Giovanni Paolo II il 29 novembre 1998, con la bolla Incarnationis Mysterium, indisse il grande Giubileo del 2000. Per tutto l’anno Giovanni Paolo II compì diversi pellegrinaggi e gesti simbolici non previsti dalle pratiche usuali delle celebrazioni, tra cui la richiesta di perdono per i peccati commessi nella storia e il Martirologio dei Cristiani uccisi nel XX secolo. Uno degli eventi principali del Giubileo fu lo svolgimento della Giornata Mondiale della Gioventù a Roma: parteciparono più di due milioni di giovani. Il Papa fece inoltre un pellegrinaggio in Terra Santa, incoraggiando il dialogo fra Chiesa Cattolica, Islam ed Ebraismo.
1983: Con la bolla Aperite Portas Redemptori, del 6 gennaio 1983, papa Giovanni Paolo II indiceva il Giubileo, che celebrava il 1950° anniversario della morte e risurrezione di Gesù, Giubileo straordinario dedicato alla Redenzione.
1975: Papa Paolo VI decise che l’Anno Santo fosse dedicato alla Riconciliazione. Lo indisse con la bolla Apostolorum Limina del 23 maggio 1974. All’apertura della Porta Santa la notte di Natale del 1974, erano presenti anche monaci buddisti. Fu il primo Giubileo ad essere trasmesso in mondovisione, e vide la celebrazione della fine delle scomuniche con la Chiesa di Bisanzio e la partecipazione del Patriarca di Alessandria Melitone. Quell’anno Roma fu minacciata dalla siccità e per far fronte a ciò, in vista della grande affluenza dei pellegrini alla città, fu imposto un razionamento dell’acqua.
1950: Il 26 maggio 1949, con la bolla Jubilaeum Maximum, venne indetto l’Anno Santo del 1950. In occasione delle celebrazioni per il Giubileo papa Pio XII proclamò il dogma della Assunzione della Beata Vergine Maria in cielo e trasformò il Collegio di Cardinali in una sorta di rappresentanza universale del mondo cattolico, riducendo drasticamente la presenza italiana e aumentando il numero di cardinali provenienti da varie nazioni. In questo anno prende corpo il turismo religioso di massa. L’Anno Santo viene celebrato in un clima internazionale carico di tensioni e pieno di ferite lasciate dalla seconda guerra mondiale.
1933: Papa Pio XI, il 6 gennaio 1933, con la bolla Quod Nuper, indisse un Giubileo straordinario, nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù. L’evento fu celebrato con particolare grandiosità. Il Papa tenne ben 620 discorsi e a Roma si riversarono oltre 2 milioni di pellegrini. Furono oltre 500 le carrozze ferroviarie che vennero usate per il trasporto dei fedeli da tutto il mondo.
1925: Papa Pio XI, evidenziando l’impegno della Chiesa e di tutti i Cristiani per una società migliore, proclama il Giubileo del 1925, con la bolla Infinita Dei Misericordia del 29 maggio 1924, dando l’impulso per l’avvio di missioni in tutto il mondo, cosa che gli valse il titolo di “Papa delle Missioni”. Il Papa bandì i simboli politici in Vaticano e fu tuttavia il primo a benedire lo Stato Unitario Italiano.
1900: Properante ad Exitum Saeculo fu la bolla con la quale l’11 maggio 1899 papa Leone XIII indisse l’Anno Santo universale per il 1900. Per la prima volta dall’Unità d’Italia, il Re annunciava il Giubileo all’interno del “Discorso della Corona”. Il Papa inviò un appello al risveglio della fede nel popolo cristiano in tutto il mondo. L’intento principale fu quello di vincere la sfida della modernizzazione della vita cristiana e della cristianizzazione della vita moderna. L’organizzazione dell’accoglienza fu per la prima volta a cura delle autorità italiane. All’Anno Santo, inoltre, resero omaggio le montagne d’Italia; monumenti sorsero sulle vette di tutto il Paese ad omaggiare il Redentore.
Questo il link per molte notizie in più:
https://drive.google.com/file/d/1dZflJog5OcNIZyEBS-23ZpP1C2x-c-TY/view?usp=drive_link
Interessante la lettura della Bolla del Giubileo del 1750, “Peregrinantes a Domino”, in quanto
vicina al tema del prossimo Giubileo del 2025:
https://drive.google.com/file/d/1W2xo39YztY9HjXnTpfSRMvVcLsiCqTjJ/view?usp=drive_link
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Scorriamo in questo Fo.Par. i più recenti Giubilei, con le loro peculiarità .
2015: Con la bolla Misericordiae Vultus, papa Francesco dichiarava un Giubileo straordinario per il 50° anniversario della fine del Concilio Vaticano II. Il Giubileo era dedicato alla Misericordia. Prima dell’apertura ufficiale, come segno della vicinanza della Chiesa alla Repubblica Centrafricana, colpita dalla guerra civile, papa Francesco il 29 novembre aprì la Porta Santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, in occasione del suo viaggio apostolico in Africa, anticipando l'inizio del Giubileo straordinario. La Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano fu aperta l'8 dicembre 2015, festa dell’Immacolata. Per la prima volta, la “Porta della Misericordia” veniva aperta nelle cattedrali del mondo, nei santuari, negli ospedali e nelle carceri. Il Papa istituiva per l’occasione i Missionari della Misericordia a cui affidava la facoltà di perdonare i peccati riservati al Santo Padre.
2000: Papa Giovanni Paolo II il 29 novembre 1998, con la bolla Incarnationis Mysterium, indisse il grande Giubileo del 2000. Per tutto l’anno Giovanni Paolo II compì diversi pellegrinaggi e gesti simbolici non previsti dalle pratiche usuali delle celebrazioni, tra cui la richiesta di perdono per i peccati commessi nella storia e il Martirologio dei Cristiani uccisi nel XX secolo. Uno degli eventi principali del Giubileo fu lo svolgimento della Giornata Mondiale della Gioventù a Roma: parteciparono più di due milioni di giovani. Il Papa fece inoltre un pellegrinaggio in Terra Santa, incoraggiando il dialogo fra Chiesa Cattolica, Islam ed Ebraismo.
1983: Con la bolla Aperite Portas Redemptori, del 6 gennaio 1983, papa Giovanni Paolo II indiceva il Giubileo, che celebrava il 1950° anniversario della morte e risurrezione di Gesù, Giubileo straordinario dedicato alla Redenzione.
1975: Papa Paolo VI decise che l’Anno Santo fosse dedicato alla Riconciliazione. Lo indisse con la bolla Apostolorum Limina del 23 maggio 1974. All’apertura della Porta Santa la notte di Natale del 1974, erano presenti anche monaci buddisti. Fu il primo Giubileo ad essere trasmesso in mondovisione, e vide la celebrazione della fine delle scomuniche con la Chiesa di Bisanzio e la partecipazione del Patriarca di Alessandria Melitone. Quell’anno Roma fu minacciata dalla siccità e per far fronte a ciò, in vista della grande affluenza dei pellegrini alla città, fu imposto un razionamento dell’acqua.
1950: Il 26 maggio 1949, con la bolla Jubilaeum Maximum, venne indetto l’Anno Santo del 1950. In occasione delle celebrazioni per il Giubileo papa Pio XII proclamò il dogma della Assunzione della Beata Vergine Maria in cielo e trasformò il Collegio di Cardinali in una sorta di rappresentanza universale del mondo cattolico, riducendo drasticamente la presenza italiana e aumentando il numero di cardinali provenienti da varie nazioni. In questo anno prende corpo il turismo religioso di massa. L’Anno Santo viene celebrato in un clima internazionale carico di tensioni e pieno di ferite lasciate dalla seconda guerra mondiale.
1933: Papa Pio XI, il 6 gennaio 1933, con la bolla Quod Nuper, indisse un Giubileo straordinario, nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù. L’evento fu celebrato con particolare grandiosità. Il Papa tenne ben 620 discorsi e a Roma si riversarono oltre 2 milioni di pellegrini. Furono oltre 500 le carrozze ferroviarie che vennero usate per il trasporto dei fedeli da tutto il mondo.
1925: Papa Pio XI, evidenziando l’impegno della Chiesa e di tutti i Cristiani per una società migliore, proclama il Giubileo del 1925, con la bolla Infinita Dei Misericordia del 29 maggio 1924, dando l’impulso per l’avvio di missioni in tutto il mondo, cosa che gli valse il titolo di “Papa delle Missioni”. Il Papa bandì i simboli politici in Vaticano e fu tuttavia il primo a benedire lo Stato Unitario Italiano.
1900: Properante ad Exitum Saeculo fu la bolla con la quale l’11 maggio 1899 papa Leone XIII indisse l’Anno Santo universale per il 1900. Per la prima volta dall’Unità d’Italia, il Re annunciava il Giubileo all’interno del “Discorso della Corona”. Il Papa inviò un appello al risveglio della fede nel popolo cristiano in tutto il mondo. L’intento principale fu quello di vincere la sfida della modernizzazione della vita cristiana e della cristianizzazione della vita moderna. L’organizzazione dell’accoglienza fu per la prima volta a cura delle autorità italiane. All’Anno Santo, inoltre, resero omaggio le montagne d’Italia; monumenti sorsero sulle vette di tutto il Paese ad omaggiare il Redentore.
Questo il link per molte notizie in più:
https://drive.google.com/file/d/1dZflJog5OcNIZyEBS-23ZpP1C2x-c-TY/view?usp=drive_link
Interessante la lettura della Bolla del Giubileo del 1750, “Peregrinantes a Domino”, in quanto
vicina al tema del prossimo Giubileo del 2025:
https://drive.google.com/file/d/1W2xo39YztY9HjXnTpfSRMvVcLsiCqTjJ/view?usp=drive_link
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Il Giubileo prevede 34 giornate giubilari (link al calendario delle giornate giubilari: https://drive.google.com/file/d/13e-jZi7ORPgDZJhKwljWni8e2v6M8dU/view?usp=drive_link , pensate per raggiungere tutte le varie realtà che gravitano attorno alla vita della Chiesa. Un esempio ne è il Giubileo dei giovani, dal 28 luglio al 3 agosto. Come Diocesi probabilmente si realizzerà la proposta di un pellegrinaggio diocesano giubilare a Roma. Sostanzialmente sarà il classico percorso giubilare, caratterizzato dall’attraversamento della Porta Santa. Ma ogni parrocchia sarà comunque libera di partecipare a tutti i pellegrinaggi giubilari che sono a calendario. Sarebbe bello riuscire a cogliere alcuni aspetti delle giornate vissute a Roma, soprattutto per chi non riuscirà a viverle direttamente, riprendendo le preghiere, i messaggi del Papa, e l’esperienza tutta.
Ognuno potrà farsi pellegrino a Roma anche da solo?
Anche questa opportunità non è esclusa. Chi intende fare così dovrà però, per poter vivere il passaggio dalla Porta Santa, iscriversi nominalmente sul portale internet dedicato. Si tratta di una scelta adottata anche per ragioni di sicurezza visto che è previsto un afflusso a Roma di milioni di pellegrini.
Il Giubileo è accompagnato dal concetto di indulgenza plenaria. Per chi non sarà a Roma, come e dove sarà possibile riceverla?
Sicuramente in Cattedrale, perché tutte le Cattedrali sono chiese giubilari e la basilica di Sant’Antonio di Padova. Inoltre i vescovi possono decidere di istituire altre chiese giubilari in diocesi. L’indulgenza plenaria sarà concessa previa preparazione, con la Confessione Sacramentale, la Comunione Eucaristica e la Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
Al pellegrinaggio si unisce anche un gesto di carità...
Per questo Giubileo la Chiesa italiana propone di finalizzare i gesti di carità in un progetto gestito da Caritas. Perché il Giubileo non è solo l’evento in sé, ma è l’intenzione di un cambiamento personale, e questo non può non essere legato a un gesto di carità che si concretizza nella propria vita.
In attesa di conoscere le previsioni delle attività diocesane / parrocchiali per il Giubileo, in preparazione all’Anno Santo, per intensificare la preghiera e per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della Speranza di Dio, ci si può avvalere dell’ausilio “Insegnaci a Pregare” edito dal Dicastero per l’Evangelizzazione (Il link per accedervi direttamente: https://drive.google.com/file/d/1Df8gTYhPVcr6YOeyhEGG-5W22DprhcHs/view?usp=drive_link ).
Per facilitare i 32 milioni di pellegrini che si stima andranno a Roma per il Giubileo è attivo il sito ufficiale del Giubileo, al link www.iubilaeum2025.va . Il portale presenta già alcuni tra i contenuti più importanti per conoscere l’evento giubilare. Si tratta di una finestra sul Giubileo agile e facilmente utilizzabile da tutti, ragazzi, giovani e adulti. Nella home page un video di presentazione, preparato da Rai Vaticano, per introdurre il grande pubblico all’evento giubilare. A partire da settembre, cliccando sul pulsante “Partecipa” sarà possibile iscriversi agli eventi e al pellegrinaggio verso la Porta Santa.
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Testo di Pierangelo Sequeri
clicca qui per scaricare lo spartito con gli accordi
Fiamma viva della mia speranza
questo canto giunga fino a Te!
Grembo eterno d’infinita vita
nel cammino io confido in Te.
Ogni lingua, popolo e nazione
trova luce nella tua Parola.
Figli e figlie fragili e dispersi
sono accolti nel tuo Figlio amato.
Dio ci guarda, tenero e paziente:
nasce l’alba di un futuro nuovo.
Nuovi Cieli Terra fatta nuova:
passa i muri Spirito di vita.
Alza gli occhi, muoviti col vento,
serra il passo: viene Dio, nel tempo.
Guarda il Figlio che s’è fatto Uomo:
mille e mille trovano la via.